Preparo il cuore
a tutte le ore
per la pace 
e la felicità.
Finestre nere
che diventano gialle
grazie all'angelo
di nome Cielo.
È nato Gesù
il nostro salvatore
che porta gioia
a tutte le ore.


NdA:
La foto si riferisce ad un lavoro fatto in classe al quale ho incollato questa mia poesia.


Vi ricordate l'avventura delle otto renne di Babbo Natale? Bene, perchè quella diventò una tradizione.
Ripassiamo i nomi delle renne insieme: Fiocco, Schianto, Cometa, Candito, Fulmine, Fiamma, Rudolf, Lampo e Sven, che diventò la renna della Befana. Durante l' avventura di quest'anno Babbo Natale arriverà in ritardo. Ora vediamo come: nei giorni che precedevano il Natale erano tutti molto indaffarati, perchè volevano finire per tempo i lavori, per esempio pulire la slitta. 
Finiti i lavori, si incamminarono verso il bosco, e con loro c’erano anche i folletti. Tutti cercavano l' ispirazione per dei regali in più per i bambini che erano stati bravi. Nella loro avventura trovarono una sequenza di sassi pitturati (la sequenza era: Babbo Natale, albero, fiocco). 

Decisero di seguire i sassi fino a una casa tutta pulita. Le renne curiose vollero bussare alla porta, aprì loro un ragazzo che disse:
 "Entrate! Entrate! Vi darò una tazza di thè" allora tutti entrarono. 
Appena si sedettero sulle poltrone, queste si chiusero a trappola. Il ragazzo disse: 
"Finalmente c' è lo fatta! Dopo tanti anni!! Ah! Ah! Ah! Voi non vi ricordate di me, vero? Bhè, io ero quel bambino di cinque anni a cui voi non avete dato i regali!" 
"Perchè eri stato cattivo!" intervenne Babbo Natale,
"Ma, neanche il carbone, mi avete dato!" disse il ragazzo arrabbiato 
"C' erano troppi bambini poveri, quell' anno!" rispose Babbo Natale. 
Poi il ragazzo disse: "Anche tu, cara Befana, mi avevi portato solamente due dolcetti" 
"C'erano stati molti bambini più bravi di te!" rispose la Befana. 
I folletti che non ci capivano niente dissero: "Babbo Natale, Befana ci spiegate di cosa state parlando?" 
"Ma certo!" risposero Babbo Natale e la Befana e iniziarono a raccontare: 
"Era il 20 di dicembre e mi arrivò l' ultima lettera dove c'era scritto un solo regalo in un romanzo. Il regalo che chiedeva era il naso di Rudolf. 

Poi lessi il nome e c'era scritto Dario Di Marco e controllai la mia lista e vidi che era stato il peggior bambino quell'anno. Allora decisi di non mangiare nemmeno un biscotto di quelli sotto l'albero, che alla fine neanche c'erano, allora fui costretto a non lasciargli alcun regalo sotto l'albero, eccetto una lettera con scritto che non era stato abbastanza bravo e che comunque non sarai riuscito a trovare un naso identico a quello di Rudolf. Gli scrissi anche, che se fossi stato costretto a dargli quello vero Rudolf sarebbe morto" 
"Anche a me arrivò una lettera il 20" intervenne la befana "Era l' unica lettera….di solito non ricevo lettere… ma comunque la lessi e c'era scritto che voleva solamente carbone dolce e monetine al cioccolato nella calza degli Avengers. Mi stupii, ma lessi il nome e c'era scritto Dario Di Marco e andai a vedere nella lista di Babbo Natale, dato che io non avevo una mia lista e vidi che in lista era ultimo! Allora per essere gentile gli diedi una sola moneta ed un solo pezzo di carbone dolce, ma non nella calza degli Avengers! Li misi davanti al camino." 
"Grazie per avercelo spiegato" dissero i folletti a Babbo Natale e alla Befana. 
"Bene, bene che toccante storiella! Ma per me non è andata così! Infatti adesso mi prenderò il mio pacco regalo!" e fece cadere Rudolf dalla rete, poi riprese il suo discorso. Babbo Natale non lo ascoltò e senza farsi sentire disse alla Befana se si ricordava gli incantesimi del "torna indietro", la Befana rispose: 
"Si, alla perfezione!". 
Babbo Natale chiese al ragazzo di lasciar andare la renna, che era essenziale per la slitta, perchè era proprio Rudolf che dava magia alla slitta. 
“Se accetterai, con un incantesimo della Befana noi tutti torneremo indietro nel tempo e tu avrai una seconda possibilità.” Disse Babbo Natale. Il ragazzo disse che ci doveva pensare. Uno dei folletti intanto avvisò che erano le 22:30 e dovevano ancora passare in tutto il mondo a dare i regali. Babbo Natale disse al ragazzo che si doveva sbrigare. Il ragazzo volle farli arrivare in ritardo ma fece una proposta 
"Se io giuro di fare il bravo mi prenderesti come tuo assistente? Dopo tutto sono le 23:00!" 
Babbo Natale non sapeva cosa fare, ma alla fine decise di accettare, e che per quest' anno si potevano permettere di arrivare in ritardo e decise anche che i regali ai bambini piccoli li avrebbe dati mentre facevano il riposino del pomeriggio, ai grandi la sera dopo e così anche per i bambini poveri. Suddivise così i compiti: Babbo Natale avrebbe consegnato i doni ai piccoli, la befana ai grandi e il ragazzo ai poveri. I bambini si spaventarono il 25 mattina, nel trovare nulla sotto l’albero, ma poi si sollevarono quando  i regali comparvero dopo (i piccoli il pomeriggio e i grandi e i poveri il giorno dopo) ma non capirono il perchè.       

C’erano una volta le otto renne di Babbo Natale, conosciamole:
Fiocco, adorava mangiare i fiocchi di neve,  

Schianto, si vantava ed era un pettegolo, Cometa, guardava in aria le stelle ed inciampava spesso, Candito,  gli piaceva mangiare la frutta candita dei panettoni, Fulmine, era il più veloce, Fiamma, perché adorava le luci delle candele, Rudolf, aveva il naso rosso e grosso,  Lampo, un nome da capo, ed infatti è il capo. 

Voi vi chiederete: come fa Babbo Natale a riconoscerle? 
Be’, è molto semplice,; dai medaglioni con incise le loro qualità. 

Ma adesso smettiamo di parlare di renne, inizia la storia. 
Un giorno la Befana andò al Polo Nord per parlare con Babbo Natale,  voleva dirgli che lei voleva consegnare i doni a Natale, e che lui poteva consegnare i dolcetti alla Befana. 

Ma Babbo Natale non era d’accordo, perché voleva consegnare i doni con le sue otto fidate renne, ma anche perché il nome Babbo Natale significa Natale, e Befana significa Befana. 

I due litigarono a lungo e le otto renne erano stufe di sentirli discutere, così si allontanarono nella foresta. 
Come al solito a guidare il gruppo era Lampo, e come chiudi fila c’era Cometa, che avanzava con la testa all’insù. 

Intanto a casa di Babbo Natale stavano ancora litigando, ad un tratto Babbo Natale chiese alla Befana per quale motivo volesse fare il suo lavoro e la Befana rispose: 
“Mi piacciono le renne! Eh ..te ne volevo rubare una!” 
Babbo Natale ancora più arrabbiato disse: “Non le mie renne!! Te ne troveremo una!” 
Camminando, e camminando, Schianto sentì dei rumori. Pensando che si trattasse di un lupo, tornò indietro correndo. Era corsa via non solo perché pensava fosse un lupo, ma anche perché nella foresta si sarebbe sporcata!! 

Intanto il capo Lampo, Fiocco, Cometa, Rudolf, Fulmine, Fiamma, e Candito camminavano. 
Cometa sentì una voce che diceva: “Aiuto!!! Aiuto!!! Liberatemi la zampa!!!” 
Cometa disse: “ Sei tu Schianto?” 
L’animale rispose: “No, io sono la renna Sven. Mi liberate???” 
Cometa disse: “Aspettami, torno subito!” e tornò con il capo Lampo, che non era molto d’accordo sul liberare la renna Sven, e tutto il resto della squadra. 
Tutti insieme tirarono e tirarono, così riuscirono a liberare la renna Sven dai cespugli che l’avevano intrappolata. Scoprirono che anche lei aveva un medaglione, però con scritto il nome. 
Fulmine disse: “Sento una voce! Sembra quella di Babbo Natale” 
Fiamma disse: “E’ vero! La sento anch’io!” 
Poi Sven disse: “Ma ….chi è Babbo Natale?” 
Lampo rispose: “E’ il nostro padrone.” Allora Candito disse: “Andiamo!” 
E Sven domandò: “E io?”  
Cometa rispose: “Ti troveremo un padrone. Adesso andiamo!”. 

Arrivarono alla casa di Babbo Natale, dove trovarono Schianto, che disse: 
“Per fortuna siete salvi! Siete riusciti a salvarvi dal lupo!” 
“Ma che dici!!! Non c’era nessun lupo!” disse Fiocco. 
“Beh, meno male!!!” esclamò Schianto. 

La Befana si precipitò su Sven, e disse a Babbo Natale:  
“Questa renna, posso prenderla? Ti prego!!!” 

La Befana disse: “ Grazie! Grazie! Grazie! A quanto pare si chiama Sven, c’è scritto sul medaglione!” 
Babbo Natale disse: “Io e le mie otto renne dobbiamo andare a distribuire i doni ai bambini” 
La Befana rispose: “Va bene! Ci vediamo dopo”. 
Prima di partire Fiamma disse: “Vi siete divertiti in quest’avventura?” 
Tutti in coro, tranne Schianto, risposero: “Siiiii!!!” 
Ma Schianto disse: “Mah….quale avventura?” 
Fulmine rispose: “Storia lunga!”.  E poi partirono. 

Quando tornarono mangiarono tutti il panettone. Tutt? i scartavano i canditi, tranne Candito che scartava il pane e mangiava i canditi. 





Foglie

Foglie
tutte sparse
sul marciapiede disperse,
un tappeto si alza
magicamente.



Fine Giornata

Tramonto
sul mare
di fine giornata,
io me ne vado
sparendo.



Passo a Passo

Scrittura
piano, piano
che si realizza
tutta agitata, tutta felice
grazie


Tulipani

Tulipani
rossi, gialli
tutti belli colorati,
si alzan nel ciel
splendidamente.



* Petit-onze *

Componimento poetico inventato dai surrealisti di Breton.
Ogni poesia è composta da undici parole:
una per il primo verso, due per il secondo, tre per il terzo, quattro per il quarto e, infine, ancora una per l'ultimo verso.