"Quando agiremo?" "Tra poco..."
I costumi erano pronti per la guerra, mancava un giorno ad Halloween e si sarebbero vendicati. La vendetta era vicina e mai nessuno avrebbe pensato a un Halloween così.
A casa, Margherita, Zamhira, Luca e Giovanni erano pronti per festeggiare  un altro Halloween  fantastico. La sera tanto attesa era arrivata, i quattro bambini erano pronti a indossare i loro costumi, ma non sapevano cosa li stesse aspettando.
"Questa è una sera  importante e non possiamo fallire" disse il demone, capo della banda e tutti esultarono. La vendetta stava per essere messa in atto....Margherita, Zamhira e i loro 
fratelli erano in giro a fare "dolcetto o scherzetto" e stavano ricordando l' anno precedente: "A questa stessa l' anno scorso non sapevamo cosa sarebbe successo durante la notte!" disse Giovanni, poi udirono una voce da lontano: "E anche quest' anno sarà così: non sapete cosa vi attende!" Appena i bambini lo sentirono si girarono e videro un esercito di costumi di Halloween vivi!
A quel punto tutti iniziarono a scappare tranne i quattro fratelli, a un certo punto Luca disse: "Io li trattengo, voi andate a casa, ritrasformate i costumi con la bacchetta e interrogateli insieme a mamma e papà, sicuramente sapranno darci una spiegazione". 
Così Margherita, Zamhira e Giovanni si unirono alla folla cercando di sbrigarsi per risolvere il mistero dei costumi vivi. 
Luca stava cercando di intrattenere la banda di costumi, a un certo punto Annabelle disse: "Ti hanno lasciato da solo!?" 
"Cosa volete?" chiese Luca 
"Vendicarci!!" rispose in coro la banda.
Luca però non capiva e sperava che i suoi fratelli tornassero al più presto. In quel momento, infatti erano arrivati a casa e stavano cercando di spiegare ai genitori cosa era successo. 
"Pensiamo possano centrare i nostri costumi" intervenne Zamhira "Ma Luca dov'è?" chiese preoccupata la madre 
"Tranquilla sta intrattenendo la banda!" rispose Margherita. 
Il padre capì che per saperne di più  dovevano interrogare principessa sanguinante, strega e lupo mannaro sperando che non fossero arrabbiati  con loro dall'ultima volta. Per essere  sicuri che non scappassero li avevano legati, a quel punto il papà prese la bacchetta e diede loro vita, appena si resero  conto di essere di nuovo in gioco si divincolarono cercando di liberarsi. 
Il padre propose un patto: "Noi vi liberiamo se voi ci dite perché    c' è una banda di costumi che terrorizza la città?!"
A quel punto la strega si mise a parlare: " ....ok, l' anno scorso la notte prima che ci ristrasformaste  in semplici travestimenti, siamo andati in giro per la città a trasformare altri come noi, ordinando loro che se ci fosse successo qualcosa..." 
"Com'è successo.." intervenne il lupo mannaro 
"...avrebbero dovuto vendicarci l' anno seguente" finì la principessa sanguinante.
Mentre i tre fratelli insieme ai genitori erano impegnati nell'interrogatorio, Luca era ancora da solo con la banda e anche lui era riuscito a scoprire perché  si volessero vendicare e sperava  nell' arrivo dei rinforzi il più presto possibile...
I costumi, a casa, volevano essere liberati ma il lupo mannaro capì che non sarebbe successo, così quando la famiglia si allontanò per parlare della situazione, con i suoi denti afferrò e ruppe la corda che lo teneva legato, e liberò anche le sue amiche, dopodiché urlò: "Alla prossima!", salirono tutti e tre sulla scopa della strega e se ne andarono. 
Genitori e bambini si guardarono e urlarono all'unisono: "Luca!" e uscirono di casa correndo. Ovviamente arrivarono prima i costumi della famiglia e allora Luca capì che qualcosa era andato storto,      l' unico costume rimasto normale era il suo e gli altri lo volevano per avere la banda al completo. La famiglia stava correndo come se ci fosse una maratona per arrivare in tempo e salvare Luca, nel frattempo si interrogavano per capire cosa avrebbero fatto una volta lì: "Adesso manca all'appello solo il costume di Luca per completare la banda! Cercheranno di attaccarlo!!" disse la madre preoccupata per il figlio, poi a Giovanni venne in mente un'idea: "Ma..se dall'anno scorso tutti i bambini della città sono rimasti senza costumi tranne noi....ne avranno comprati altri, giusto? Quindi noi possiamo trasformare tutti i costumi normali in costumi vivi e comprarne altri quattro così da creare una banda di costumi dei buoni! Noi combatteremo con loro e quindi per forza vinceremo!! Che ne dite?" 
"Diciamo che sei troppo intelligente!!Grande Giovi!!" rispose Zamhira. 
Per non perdere tempo dovevano dividersi, decisero che i genitori sarebbero andati da Luca, mentre Giovanni, Zamhira e Margherita andavano a comprare i costumi, poi avrebbero aspettato dietro un muro Luca e insieme a lui sarebbero andati nelle case a trasformare gli altri costumi. I genitori avevano raggiunto Luca che stava ancora chiacchierando con i costumi intrattenendoli, il padre disse: " Lasciateci un attimo parlare con nostro figlio e poi faremo ciò che volete", la banda accettò, così i genitori presero Luca da parte e gli spiegarono il piano, lui subito andò dietro n muro a cambiarsi, tornò col costume in mano e lo consegnò al padre che li diede vita. A quel punto la madre gridò: "Ora!", Luca corse dietro l'angolo dove lo aspettavano i fratelli con i quattro costumi nuovi. I genitori però non erano da soli a combattere contro la banda, dopo il piano illuminante di Giovanni, a loro era venuto in mente che non ce l'avrebbero mai fatta da soli, così avevano chiamato tutti i genitori che conoscevano e dicendo loro testuali parole: "Volete salvare i vostri figli? Allora combattete!" e così avevano fatto la maggior parte dei genitori da loro chiamati. I costumi non se lo aspettavano e ora volevano sconfiggere i genitori e poi i bambini, ma non potevano pensare che i quattro bambini avessero nuovi costumi e che sarebbero andati in tutta la città a riunire una banda di bambini e costumi vivi e dalla loro parte....dietro al muro i quattro fratelli erano pronti a trasformare i loro nuovi costumi in veri costumi!! Presero la bacchetta e fecero la magia, così ebbero i primi quattro costumi della banda dei buoni: Malefica, Crudelia De Mon, Jafar e Capitan Uncino. Dopo dieci minuti avevano ottenuto una banda di circa venti costumi, ma l'altra banda ne era composta almeno da cinquanta, quindi dovevano ancora darsi molto da fare. 
Nel frattempo circa una sessantina di genitori stava intrattenendo i costumi, ma il papà dei quattro bambini non si sentiva pronto per tirare fuori la bacchetta, sapeva che starebbe stato meglio farlo quando a combattere c'erano i costumi e tutti i bambini della città. I quattro costumi precedentemente appartenuti a Margherita, Zamhira, Giovanni e Luca stavano iniziando a insospettirsi...i bambini erano rimasti dietro a quel muro troppo tempo, iniziarono a capire che stava succedendo qualcosa, qualcosa di grave per loro, se i bambini avessero avuto un piano per sconfiggerli sarebbe stata la fine, così senza farsi vedere si avvicinarono al muro sperando di trovarli ancora lì, impauriti  e senza alcuna idea. In quel preciso istante la banda di costumi buoni e dei loro padroni era arrivata dietro al muro, i quattro costumi erano vicinissimi....si affacciarono e li videro, videro una squadra potente, di almeno cento persone tra bambini e costumi e il lupo mannaro iniziò a ululare fortissimo e subito tutta la sua banda lo sentii e anche i genitori....stava iniziando la guerra fra costumi.....buoni contro cattivi combattevano per la loro sopravvivenza....c'era un solo modo per sconfiggere i cattivi ed era di convincere i loro mentori, i loro capi.....quindi dovevano catturare strega, principessa sanguinante, fantasma e lupo mannaro, ma non sarebbe stato semplice catturarli, così decisero di distrarli, mentre il padre da dietro li avrebbe ritrasformati in costumi normali. La banda non se ne accorse, quindi a quel punto i quattro bambini tornarono a casa con i loro vecchi costumi, adesso dovevano trovare un modo per convincere i quattro traditori a tornare buoni...e non era una cosa da niente.....I costumi erano intrappolati e in un primo momento non capirono dove si trovavano, poi realizzarono..... iniziarono a urlare e a divincolarsi. 
Margherita, Zamhira, Luca, Giovanni avevano solo una possibilità, ingelosire i loro vecchi costumi con i nuovi, si misero davanti a loro e iniziarono a lodare i loro costumi nuovi, i traditori iniziavano a ingelosirsi e a dispiacersi per gli errori commessi, capirono di voler bene ai loro bambini, quelli che li avevano liberati dal negozio....capirono di aver sbagliato e di dover chiede scusa. La gelosia stava diventando rabbia: 
"Basta!!" urlò la strega liberandosi con un incantesimo, si mise davanti a Margherita e spinse Malefica, dopodiché liberò i suoi colleghi che fecero la stessa cosa, ognuno abbracciò il suo bambino e gli chiese scusa, si sentivano veramente in colpa e volevano rimediare. Ora il piano era molto semplice, Principessa sanguinante, strega, fantasma e lupo mannaro avrebbero proclamato ritirata, avrebbero poi, con la bacchetta ritrasformato tutti i costumi ingannandoli e promettendo maggiore potere. Ora andava solo eseguito, si avviarono verso il campo di battaglia e urlarono alla loro banda: "Ritirata!!", quando furono nel loro nascondiglio li fecero mettere in fila, ad uno ad uno entravano dietro a un tendone dove poi ritornavano semplici costumi. La battaglia era stata vinta dai buoni, il dilemma ora, era cosa facciamo con i buoni.....si decise di far scegliere a loro, si parlarono tra loro e alla fine decisero di tornare normali, ma ad ogni Halloween sarebbero ritornati vivi.

Ringraziamenti:vado a ringraziare una persona che mi aiuta sempre a migliorarmi, mia madre 







Era il primo giorno di scuola, stavo per iniziare la seconda media, l'anno prima avevo conosciuto tanti nuovi compagni, però quest'anno siamo uno in più e io sono molto curiosa di conoscere il nuovo compagno di nome Max. Le porte si aprirono e la mia curiosità salì ancora di più, entrai in classe, i miei compagni non fecero caso a me, erano tutti raggruppati parlando entusiasti, mi feci strada per vedere di cosa parlassero e in mezzo al gruppo notai una faccia nuova. Il mio cuore iniziò a battere forte, la faccia nuova era quella di un ragazzo bellissimo, fu amore a prima vista, non sembrava reale e infatti non lo era...Ma procediamo con calma, le mie guance iniziarono ad arrossarsi, mi sedetti al primo banco che trovai in modo che non mi vedesse e lui si venne a sedere  proprio vicino a me, io velocemente mi aggiustai i capelli e le pieghe dei vestiti, le mie compagne iniziarono a invidiarmi, ma io rimasi paralizzata per tutta la lezione, avevo paura che non mi considerasse alla sua altezza. La professoressa di chimica  ci mise a coppie per svolgere un compito che andava finito a casa, non sapevo cosa dire. Però non feci in tempo ad aprir bocca che lui mi chiese di andare a casa sua e io balbettando risposi che per me andava bene. Il giorno seguente mi recai a casa sua e quando suonai il campanello, lui, come se fosse stato davanti alla porta tutto il tempo, aprì immediatamente. Prima di iniziare il lavoro di chimica mi fece fare il tour della casa, quando arrivammo davanti a una porta chiusa, lui mi disse che in quella stanza non sarei dovuta entrare per nulla al mondo. 
Verso le cinque finimmo il lavoro e ci dirigemmo in bagno per lavarci le mani, ma lui per qualche strano motivo non volle lavarsele. Questa cosa mi insospettì, anche perché non mi sembrava affatto un ragazzo che non cura l'igiene, sopratutto perché mi appariva ordinato e perfetto. Dopo qualche settimana eravamo ottimi amici così lo invitai a casa mia a bere una cioccolata calda e scambiare quattro chiacchiere, ma lui non la volle bere. Quella settimana con la professoressa  di tecnologia studiammo i robot e lui sembrava sapere già tutto, io non avevo capito alcune cose sull'argomento, allora mi volle invitare a casa sua per aiutarmi, ero molto sospettosa su di lui ma non riuscivo mai a dirgli di no.Verso la fine dell' anno ci fidanzammo ed ero al settimo al cielo, durante l' estate mi mancava, così lo invitai a casa mia per un tuffo in piscina, ma nonostante le mie suppliche, non volle entrare in acqua. Mio fratello maggiore pensando che fosse un fifone lo spinse in acqua, non galleggiò e... affondò, subito pensai che stesse morendo e volevo buttarmi in piscina per salvarlo, poi notai che la pelle si scioglieva e si iniziarono a vedere fili elettrici e motori strani! Mi buttai in piscina, lo amavo comunque e volevo salvarlo, andai sott'acqua per prenderlo e portarlo in superficie, ma toccandolo presi la scossa. Volevo salvarlo a tutti i costi quindi chiamai i suoi genitori, che a questo punto chiamerei creatori, comunque arrivarono, lo tirarono fuori dalla piscina con strumenti appositi  e lo aggiustarono. Anche se avevo scoperto la verità non smisi mai di amarlo e da adulti creammo un bambino con l'aiuto dei suoi genitori, nessuno sapeva di questo amore e i pochi che lo sapevamo come per esempio la mia famiglia credevano che fossi pazza. Ma non mi importava, anzi qualche anno dopo prendemmo un cane per il nostro bambino e lo chiamammo: Robot puppy.


RINGRAZIAMENTI:ringrazio la mia amica Giulia con cui ho scritto questa storia l'anno scorso, l' ho un po' modificata ma ho mantenuto la trama. Ringrazio anche la mia professoressa di italiano per portarci a scrivere storie e darci questi titoli così strani.