Mi sono innamorata e...ho scoperto che era un Robot

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Era il primo giorno di scuola, stavo per iniziare la seconda media, l'anno prima avevo conosciuto tanti nuovi compagni, perĂ² quest'anno siamo uno in piĂ¹ e io sono molto curiosa di conoscere il nuovo compagno di nome Max. Le porte si aprirono e la mia curiositĂ  salì ancora di piĂ¹, entrai in classe, i miei compagni non fecero caso a me, erano tutti raggruppati parlando entusiasti, mi feci strada per vedere di cosa parlassero e in mezzo al gruppo notai una faccia nuova. Il mio cuore iniziĂ² a battere forte, la faccia nuova era quella di un ragazzo bellissimo, fu amore a prima vista, non sembrava reale e infatti non lo era...Ma procediamo con calma, le mie guance iniziarono ad arrossarsi, mi sedetti al primo banco che trovai in modo che non mi vedesse e lui si venne a sedere  proprio vicino a me, io velocemente mi aggiustai i capelli e le pieghe dei vestiti, le mie compagne iniziarono a invidiarmi, ma io rimasi paralizzata per tutta la lezione, avevo paura che non mi considerasse alla sua altezza. La professoressa di chimica  ci mise a coppie per svolgere un compito che andava finito a casa, non sapevo cosa dire. PerĂ² non feci in tempo ad aprir bocca che lui mi chiese di andare a casa sua e io balbettando risposi che per me andava bene. Il giorno seguente mi recai a casa sua e quando suonai il campanello, lui, come se fosse stato davanti alla porta tutto il tempo, aprì immediatamente. Prima di iniziare il lavoro di chimica mi fece fare il tour della casa, quando arrivammo davanti a una porta chiusa, lui mi disse che in quella stanza non sarei dovuta entrare per nulla al mondo. 
Verso le cinque finimmo il lavoro e ci dirigemmo in bagno per lavarci le mani, ma lui per qualche strano motivo non volle lavarsele. Questa cosa mi insospettì, anche perchĂ© non mi sembrava affatto un ragazzo che non cura l'igiene, sopratutto perchĂ© mi appariva ordinato e perfetto. Dopo qualche settimana eravamo ottimi amici così lo invitai a casa mia a bere una cioccolata calda e scambiare quattro chiacchiere, ma lui non la volle bere. Quella settimana con la professoressa  di tecnologia studiammo i robot e lui sembrava sapere giĂ  tutto, io non avevo capito alcune cose sull'argomento, allora mi volle invitare a casa sua per aiutarmi, ero molto sospettosa su di lui ma non riuscivo mai a dirgli di no.Verso la fine dell' anno ci fidanzammo ed ero al settimo al cielo, durante l' estate mi mancava, così lo invitai a casa mia per un tuffo in piscina, ma nonostante le mie suppliche, non volle entrare in acqua. Mio fratello maggiore pensando che fosse un fifone lo spinse in acqua, non galleggiĂ² e... affondĂ², subito pensai che stesse morendo e volevo buttarmi in piscina per salvarlo, poi notai che la pelle si scioglieva e si iniziarono a vedere fili elettrici e motori strani! Mi buttai in piscina, lo amavo comunque e volevo salvarlo, andai sott'acqua per prenderlo e portarlo in superficie, ma toccandolo presi la scossa. Volevo salvarlo a tutti i costi quindi chiamai i suoi genitori, che a questo punto chiamerei creatori, comunque arrivarono, lo tirarono fuori dalla piscina con strumenti appositi  e lo aggiustarono. Anche se avevo scoperto la veritĂ  non smisi mai di amarlo e da adulti creammo un bambino con l'aiuto dei suoi genitori, nessuno sapeva di questo amore e i pochi che lo sapevamo come per esempio la mia famiglia credevano che fossi pazza. Ma non mi importava, anzi qualche anno dopo prendemmo un cane per il nostro bambino e lo chiamammo: Robot puppy.


RINGRAZIAMENTI:ringrazio la mia amica Giulia con cui ho scritto questa storia l'anno scorso, l' ho un po' modificata ma ho mantenuto la trama. Ringrazio anche la mia professoressa di italiano per portarci a scrivere storie e darci questi titoli così strani.


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