"Oh no!Non so cosa fare!!La maggior parte delle lettere dei bambini dicono che vogliono vedermi, cosa faccio?"
"Calmati paparone!" disse Andrea.
Ve lo ricordate vero?Bé allora leggete le storie precedenti, ora continuiamo.
"Tranquillo, troverai una soluzione!"
"Certo, continuiamo con l'addestramento per diventare il prossimo Babbo Natale, poi la Befana ti ha lasciato una lista con le capacità che deve avere una befana, lei non ce la fa più, ha bisogno di successore che prenda il suo posto."
"Ok, sarò felice di aiutarla".
Già, era felice perché se l'avesse dovuta scegliere lui, ne avrebbe scelta una bella con cui vivere una vita felice, perché cari ragazzi la befana ha una maschera brutta, ma sotto può essere la persona più bella del mondo!
Alle 22 Andrea partì con  la slitta di Babbo Natale, passando in ogni orfanotrofio di Italia e cercando nel database una ragazza con capacità magiche, in Toscana trovò una ragazza di 19 anni e sogno nel cassetto di diventare una strega buona e lo sarebbe diventata! Scappò in fretta visto che tra mezz'ora lì in orfanotrofio si sarebbero svegliati tutti, l'avrebbe portata alla base la sera seguente. La mattina la Befana si svegliò presto per chiedere ad Andrea se avesse trovato la sua sostituta, lui le spiegò tutto ancora assonato, la Befana lo ringraziò e quando uscì Andrea disse:"Grazie a te, perché avrò una ragazza...". Passò tutto il giorno ad addestrarsi con Babbo Natale e poi la sera tornò in Toscana, riguardò il database per vedere una sua foto e riconoscerla tra le tante nell'orfanotrofio, era bellissima: capelli lisci castano chiari e occhi azzurri, lui ne era già innamorato, la prese con delicatezza e la portò alla base, la voleva portare in un letto comodo, ma non c'era ancora una stanza per lei, così la portò con sé. La mattina Andrea si svegliò prima di Fiore - così si chiamava la ragazza - in modo che quando si sarebbe svegliata le avrebbe potuto spiegare tutto. Alle 8:30 circa si svegliò disorientata, prima che si agitasse, Andrea le spiegò tutto, lei era felicissima di essere stata scelta e voleva conoscere immediatamente la Befana.
Anche la Befana era felicissima, ma era spaventata perché aveva paura di non riuscire a insegnarle tutto  in  un solo mese. Prima di iniziare a lavorare li fece andare a fare a colazione, Fiore prese per mano Andrea e insieme corsero alla mensa, lui era imbarazzato, ma felice per il loro legame già forte. Quella sera dopo i vari allenamenti, dove Fiore aveva imparato a librarsi in volo, ma doveva ancora imparare molto: andare dritta, girare, volare in alto e atterrare, e dove Andrea aveva conosciuto le renne con i loro nomi motivati da loro abitudini, partirono con la slitta verso Parigi. Si portarono dietro qualche panino e andarono sulla Tour Eiffeil, parlarono delle loro vite, alla ragazza scappò qualche lacrima parlando dei suoi genitori morti quando lei aveva l'età di 5 anni, per consolarla Andrea disse: "Anche io ero un orfano e pensa all'inizio odiavo Babbo Natale , ma adesso grazie a lui ho una vera famiglia! Loro sono la famiglia perfetta!!", dopo questo le asciugò le lacrime e la strinse a sé in un caloroso abbraccio. Voleva baciarla, ma era ancora troppo presto, magari non avrebbe ricambiato e  avrebbe influito sul loro rapporto d'amicizia, quell'abbraccio non sembrava voler finire, perché Fiore si era addormentata tra le sue braccia, quando Andrea se ne accorse partì senza fare troppo rumore in modo da ritornare alla base. Ritornati a casa, Andrea tirò fuori una coperta,coprì lui e Fiore e si addormentò, sembravano una vera coppia....infatti la Befana e Babbo Natale avevano capito tutto, anche loro da giovani apprendisti erano innamorati, ma poi con il lavoro non ebbero più tempo per stare insieme come coppia, ma vedendoli decisero che la sera seguente sarebbero usciti insieme come ai bei vecchi tempi. Quando Andrea si svegliò e vide ancora Fiore tra le sue braccia si ricordò della bellissima serata passata insieme, ma era consapevole di doverla svegliare, delicatamente la svegliò e insieme corsero alla mensa per fare colazione e mettersi a lavoro. Nel mattino Fiore imparò a volare dritta e fare le curve, mentre Andrea a farsi obbedire dagli elfi, nel pomeriggio Andrea decise di far vedere a Fiore tutta la sua nuova casa, arrivarono in una stalla dove stavano le famose renne che Andrea aveva imparato a riconoscere il giorno precedente, decise di presentarle a Fiore, se non ve lo ricordate dalle storie precedenti ora Andrea vi rinfrescherà la memoria:
"Le renne sono otto e si distinguono dai loro medaglioni: c'è Lampo che è il capo del gruppo, il famoso Rudolf con il naso rosso e grosso, Cometa la distratta del gruppo perché fissa le comete e le stelle in cielo, Fiamma che va matta per le luci delle candele, Fulmine il più veloce, Fiocco che mangia i fiocchi di neve, Schianto il vanitoso e Candito il più strano perché scarta il pane e mangia i canditi"
"Wow!" esclamò Fiore.
Dopo un'oretta andarono a cercare Babbo Natale e la Befana, ma non li trovarono da nessuna parte, in mensa videro un biglietto, lo lessero e c'era scritto che erano usciti insieme per una cena e che erano andati con la slitta, raccomandavano di non fare troppo casino, ma che potevano fare quello che volevano e divertirsi. Passarono la serata guardando film natalizi e mangiando pop corn e marshmallow, si addormentarono sul tardi sul divano, invece i loro mentori stavano mangiando di lusso, ma poi uscirono e con la slitta andarono davanti alla scritta Hollywood, si sedettero su una panchina e pensarono ai bei momenti passati assieme, ricordarono di essere stati innamorati, si guardarono e pensarono se lo erano ancora. Ormai non più, ma si abbracciarono perché di bene se ne volevano tanto, tornarono a casa e videro i due apprendisti, si riguardarono e non poterono fare a meno di riabbracciarsi. Andarono a dormire per essere pronti per una nuova giornata, i due giovani si svegliarono per primi e si avviarono alla mensa sicuri di trovare la Befana e Babbo Natale, invece no, loro stavano ancora dormendo, la sera precedente si erano veramente stancati. I giorni passavano in fretta e mancavano due giorni a Natale e in quel momento il nuovo Babbo Natale stava mettendo i regali sulla slitta con l'aiuto della nuova Befana, no non ancora la sua ragazza, ma aspettate con pazienza...prima di partire Fiore lo prese da parte e disse:
"In questi giorni sei stato un migliore amico, un fratello maggiore, ma io ti vedo come qualcosa di più"Andrea capì e aspettava quel momento da quando l'aveva vista per la prima volta, le mise le mani attorno ai fianchi:
"Anche io, da quando ti ho trovata all'orfanotrofio e ogni giorno il sentimento aumentava.."detto ciò la baciò, erano ufficialmente una coppia. La sera del 24 verso le 20  Andrea partì, quella sera per la prima volta sarebbe stato Babbo Natale, un ruolo importantissimo, salutò Fiore  con un bacio veloce e partì. La mattina seguente andò a svegliare Fiore per darle il suo regalo, lei lo aprì e vide una collanina in oro con la scritta "Fiore", lei invece gli regalò una loro foto di quando si erano addormentati sulla slitta insieme con una cornice con cuori. Fu il Natale più bello per entrambi. All'epifania fu il turno di Fiore, era agitatissima, ma ebbe l'incoraggiamento dal suo ragazzo, ma sopratutto dalla vecchia Befana:
"Hai imparato in pochissimo tempo e sei stata bravissima, quindi credi in te stessa e andrà tutto bene!", la ringraziò e partì con la sua scopa.
Regalò al suo ragazzo un calza con sospiri e  cioccolatini al fondente, era finita l'ansia, ora potevano rilassarsi e prepararsi per il prossimo anno.

Ringraziamenti:Scusate il ritardo
Mi svegliai di soprassalto col sudore sulla fronte, quel sogno che avevo appena fatto era pieno di emozioni ma da quel momento in poi diventò il mio desiderio...mi rimisi a dormire. Quella mattina mi alzai alle 9, la sveglia non aveva suonato e la scuola era ormai cominciata da un ora!!! Ebbi un'idea, come prima cosa decisi di chiudere la porta della camera da letto dei miei genitori, poi feci colazione e mi vestii, tutto in silenzio, infine scrissi un biglietto: "Cari mamma e papà, la sveglia non è suonata, io per fortuna mi sono svegliata alle 6:30, ho fatto colazione, mi sono vestita e adesso andrò a scuola, ci vediamo per pranzo, arriverò per le 13:40, a dopo un bacione, la vostra Mary". 
Presi un po' di soldi e uscii di casa. Avevo raccontato quella bugia perché decisi che quel giorno avrei iniziato a realizzare il mio desiderio. Non vi ho ancora detto cosa ho sognato, ma piano piano lo scoprirete! Ah, tra un l' altro non mi sono presentata! Mi chiamo Mary e ho 15 anni, sono figlia unica e pratico danza classica, ma passiamo oltre. Ok....ora si può continuare! Innanzitutto andai in giro per Torino a cercare un abbigliamento adatto, per quello che volevo con tutta me stessa diventare!! 
Comprai dei pantaloni neri, una giacca nera lunga, occhiali da sole (anche se era inverno), un vestito nero che arrivava alle ginocchia. Decisi che se volevo diventare una spia dovevo avere tempo per esercitarmi con la lotta e quindi alle 13:32 chiamai mia madre e le dissi che sarei andata a mangiare da Iris e sarei tornata a casa per le 16:45, lei rispose:"Va bene" e così iniziai a imparare l'arte della lotta. Guardai su internet vari video per imparare a combattere, ero diventata bravissima in tre ore! Poi mi venne in mente un'idea geniale: iscrivermi a karate!! Così mandai un messaggio a mia madre con scritto: "Posso iscrivermi a karate?", nell'attesa della risposta andai in una panetteria per comprarmi un pezzo di pizza e delle meringhe, anche perché non avevo fatto pranzo!! Nel frattempo arrivò la risposta di mia madre: "Sei proprio devi...sì", quindi andai subito a iscrivermi e poi tornai a casa. Quando entrai vidi i miei genitori seduti a tavola, stavano bisbigliando e subito chiesi loro di cosa parlassero e risposero: "Avremo un bambino, sarai sorella!". Io rimasi senza parole, chiesi: "Maschio o femmina?" mi risposero che non lo sapevano ancora, ero troppo eccitata all'idea di avere un fratellino, quello sarebbe anche stato un motivo in più per sconfiggere i cattivi, ma dovevo riuscire a diventare una spia prima che tutto ciò accadesse, perciò chiesi: "Tra quanto nascerà?" "Tra nove mesi" fu la risposta di mia madre, a quel punto feci un respiro di sollievo, avevo tutto il tempo per diventare una spia e con una spia in casa il mio fratellino sarebbe stato al sicuro, pensai. Prima di andare in camera mia dissi: "Così tanto?Speravo di meno! Non vedo l'ora che nasca!". In quei nove mesi sarei diventata una spia conosciuta come Junior Carter, una piccola Carter. Per chi non lo sapesse Carter fu la prima donna a far parte dell'associazione che poi diventò lo S.H.I.E.L.D (serie marvel). Io aspettavo con ansia di fare la mia prima lezione di karate, sarebbe stato di giovedì ed era solo venerdì, c'era tutto il weekend da aspettare e anche più di mezza settimana lavorativa, ma mi sarei allenata comunque, mi aspettava un ruolo importante nella società e dovevo raggiungerlo nel minor tempo possibile! Sabato mattina mi svegliai verso le 8:00, mi venne in mente che se volevo fare Karate dovevo avere la divisa, quindi andai da mia madre e le dissi:"Mamma vado a comprare la divisa per Karate!" e lei:"Ok" uscii, mi comprai la divisa, mi allenai un po' e tornai a casa.
Aspettavo da tanto tempo quel giorno, era finalmente giovedì!! La lezione iniziò alle 16:30 alla palestra, diventai presto la più brava del mio corso, dopo tutto avevo già studiato da sola tramite You Tube, in due mesi ricevetti la cintura nera e la cosa più bella era che avrei fatto le gare contro altre scuole di Karate e sarebbe stato come combattere contro i cattivi!!
La mia famiglia non capiva il mio comportamento, avevo sempre fatto danza dall'età di di cinque anni e adesso all'improvviso il cambiamento del Karate, in cui mi impegnavo tantissimo e miglioravo ogni giorno di più.
Erano passati tre mesi da quando i miei genitori mi avevano dato la notizia della sorella/fratello  e ora mio padre mi stava chiamando: "Ciao Mary, tua madre ha fatto degli esami, avrai una sorellina, sei felice?", "Certo!!A stasera!", attaccai e iniziai ad allenarmi con la lotta, poi decisi che non mi serviva fare Karate, dovevo fare Judo!! Chiamai mia madre per chiederglielo e lei insicura, come quando le avevo chiesto di Karate rispose di sì.
Allora andai a iscrivermi, poi decisi di andare dalla mia migliore amica Iris, con gli allenamenti, il karate, il saltare la scuola facendo finta di stare male per allenarmi e la sua passione per la pallavolo ci eravamo allontanate. Lei mi parlò dei suoi problemi e io del karate che avevo lasciato per il judo, della mia sorellina, ma ancora non ero pronta a dirle tutto.
Passati due mesi la pancia di mia madre si iniziava a vedere e io come avevo visto in una foto di mia cugina più grande che aveva abbracciato la pancia di mia madre quando era incinta di me, la abbracciai in modo da abbracciare anche la mia sorellina. Il giorno seguente era il mio compleanno e avevo invitato Iris per un pigiama party, ed ero pronta a raccontarle tutto!! Iris rimase parecchio scioccata dalla mia storia, era quasi sul punto di andarsene, mi disse che ero totalmente pazza, questo mi ferì, risposi:"Pensavo che mi sostenessi, siamo da sempre migliori amiche e fidati ho tutto sotto controllo, ieri ho vinto contro uno dei più forti nella gara di judo, nessuno credeva in me, ho vinto lo stesso, ma avrei vinto più facilmente se avessi visto facce a mio favore, ma non è stato così!" Iris si scusò, mi consolò e mi diede tutto il suo sostegno e la serata finì bene!
Ok ragazzi e ragazze ormai ci siamo, mancava un mese alla nascita della mia sorellina e come promesso stavo per diventare Junior Carter, la mia prima missione fu semplice, stavo comprando frutta e verdura come chiesto da mia madre, ad un certo punto entrarono dei ladri pensando di farla franca, io mi nascosi dietro al bancone della macelleria, mi infilai gli occhiali da sole, la giacca e mi feci la coda di cavallo. Uscì da dietro al bancone e silenziosamente mi avvicinai al primo ladro e gli diedi un pugno in testa, così forte che svenne, l'altro da dietro tentò di bloccarmi, ma io gli fermai la mano e gli diedi una ginocchiata in pancia, li legai uno all'altro, e mi feci ridare i soldi rubati. La commessa mi chiese come mi chiamavo e io risposi:"Junior Carter", uscii dal negozio, quando nessuno mi guardava rientrai, mi rivestii come la normalissima Mary e poi "spaventata" uscii dal negozio e tornai a casa. Quando arrivai, i miei genitori mi abbracciarono preoccupati, la notizia era arrivata in fretta a loro e mia madre mi sussurrò: "Per un attimo pensavamo di avere perso una figlia, prima di averne un'altra" e io risposi: "Non succederà mai!"e li abbracciai fortissimo!!
Il mese seguente Junior Carter era conosciuta in tutta la regione e io sempre davanti al telegiornale ero pronta ad aiutarla .
Il 7 settembre fu un giorno memorabile, nacque la mia sorellina e io proposi il nome Carter, visto che era nata, nel periodo della grande eroina e i miei genitori accettarono. Dopo qualche giorno scoprii che saremmo andati in vacanza in Egitto, io ero felice, ma anche preoccupata. Chi avrebbe protetto la città, durante la mia assenza? Era il momento di installare telecamere per la città e costruirmi dei Gadgets, tipo un zainetto-razzo per volare velocemente da una cittadina all'altra, e combattere il crimine.
Prima chiesi ai miei genitori perché avessero deciso di andare in vacanza adesso, mese di Settembre, loro mi dissero che volevano rilassarsi,  far rilassare anche me e abituare Carter alle vacanze. Proposi loro di andare l'estate successiva così Carter sarebbe stata più grande, perché adesso era esageratamente piccola, poi capii che erano stanchi e che non volevano abituare Carter alle vacanze, ma che avevano bisogno di rilassarsi, così dissi loro che potevano andare in vacanza e io potevo restare a casa  con Carter, loro accettarono. Passai due settimane terribili, perché non riuscivo a stare al passo con la mia sorellina e il mio lavoro.
Così chiesi aiuto a Iris e  le altre due settimane furono indimenticabili.
I mesi seguenti Junior Carter venne conosciuta in tutta Italia!!

"Quando agiremo?" "Tra poco..."
I costumi erano pronti per la guerra, mancava un giorno ad Halloween e si sarebbero vendicati. La vendetta era vicina e mai nessuno avrebbe pensato a un Halloween così.
A casa, Margherita, Zamhira, Luca e Giovanni erano pronti per festeggiare  un altro Halloween  fantastico. La sera tanto attesa era arrivata, i quattro bambini erano pronti a indossare i loro costumi, ma non sapevano cosa li stesse aspettando.
"Questa è una sera  importante e non possiamo fallire" disse il demone, capo della banda e tutti esultarono. La vendetta stava per essere messa in atto....Margherita, Zamhira e i loro 
fratelli erano in giro a fare "dolcetto o scherzetto" e stavano ricordando l' anno precedente: "A questa stessa l' anno scorso non sapevamo cosa sarebbe successo durante la notte!" disse Giovanni, poi udirono una voce da lontano: "E anche quest' anno sarà così: non sapete cosa vi attende!" Appena i bambini lo sentirono si girarono e videro un esercito di costumi di Halloween vivi!
A quel punto tutti iniziarono a scappare tranne i quattro fratelli, a un certo punto Luca disse: "Io li trattengo, voi andate a casa, ritrasformate i costumi con la bacchetta e interrogateli insieme a mamma e papà, sicuramente sapranno darci una spiegazione". 
Così Margherita, Zamhira e Giovanni si unirono alla folla cercando di sbrigarsi per risolvere il mistero dei costumi vivi. 
Luca stava cercando di intrattenere la banda di costumi, a un certo punto Annabelle disse: "Ti hanno lasciato da solo!?" 
"Cosa volete?" chiese Luca 
"Vendicarci!!" rispose in coro la banda.
Luca però non capiva e sperava che i suoi fratelli tornassero al più presto. In quel momento, infatti erano arrivati a casa e stavano cercando di spiegare ai genitori cosa era successo. 
"Pensiamo possano centrare i nostri costumi" intervenne Zamhira "Ma Luca dov'è?" chiese preoccupata la madre 
"Tranquilla sta intrattenendo la banda!" rispose Margherita. 
Il padre capì che per saperne di più  dovevano interrogare principessa sanguinante, strega e lupo mannaro sperando che non fossero arrabbiati  con loro dall'ultima volta. Per essere  sicuri che non scappassero li avevano legati, a quel punto il papà prese la bacchetta e diede loro vita, appena si resero  conto di essere di nuovo in gioco si divincolarono cercando di liberarsi. 
Il padre propose un patto: "Noi vi liberiamo se voi ci dite perché    c' è una banda di costumi che terrorizza la città?!"
A quel punto la strega si mise a parlare: " ....ok, l' anno scorso la notte prima che ci ristrasformaste  in semplici travestimenti, siamo andati in giro per la città a trasformare altri come noi, ordinando loro che se ci fosse successo qualcosa..." 
"Com'è successo.." intervenne il lupo mannaro 
"...avrebbero dovuto vendicarci l' anno seguente" finì la principessa sanguinante.
Mentre i tre fratelli insieme ai genitori erano impegnati nell'interrogatorio, Luca era ancora da solo con la banda e anche lui era riuscito a scoprire perché  si volessero vendicare e sperava  nell' arrivo dei rinforzi il più presto possibile...
I costumi, a casa, volevano essere liberati ma il lupo mannaro capì che non sarebbe successo, così quando la famiglia si allontanò per parlare della situazione, con i suoi denti afferrò e ruppe la corda che lo teneva legato, e liberò anche le sue amiche, dopodiché urlò: "Alla prossima!", salirono tutti e tre sulla scopa della strega e se ne andarono. 
Genitori e bambini si guardarono e urlarono all'unisono: "Luca!" e uscirono di casa correndo. Ovviamente arrivarono prima i costumi della famiglia e allora Luca capì che qualcosa era andato storto,      l' unico costume rimasto normale era il suo e gli altri lo volevano per avere la banda al completo. La famiglia stava correndo come se ci fosse una maratona per arrivare in tempo e salvare Luca, nel frattempo si interrogavano per capire cosa avrebbero fatto una volta lì: "Adesso manca all'appello solo il costume di Luca per completare la banda! Cercheranno di attaccarlo!!" disse la madre preoccupata per il figlio, poi a Giovanni venne in mente un'idea: "Ma..se dall'anno scorso tutti i bambini della città sono rimasti senza costumi tranne noi....ne avranno comprati altri, giusto? Quindi noi possiamo trasformare tutti i costumi normali in costumi vivi e comprarne altri quattro così da creare una banda di costumi dei buoni! Noi combatteremo con loro e quindi per forza vinceremo!! Che ne dite?" 
"Diciamo che sei troppo intelligente!!Grande Giovi!!" rispose Zamhira. 
Per non perdere tempo dovevano dividersi, decisero che i genitori sarebbero andati da Luca, mentre Giovanni, Zamhira e Margherita andavano a comprare i costumi, poi avrebbero aspettato dietro un muro Luca e insieme a lui sarebbero andati nelle case a trasformare gli altri costumi. I genitori avevano raggiunto Luca che stava ancora chiacchierando con i costumi intrattenendoli, il padre disse: " Lasciateci un attimo parlare con nostro figlio e poi faremo ciò che volete", la banda accettò, così i genitori presero Luca da parte e gli spiegarono il piano, lui subito andò dietro n muro a cambiarsi, tornò col costume in mano e lo consegnò al padre che li diede vita. A quel punto la madre gridò: "Ora!", Luca corse dietro l'angolo dove lo aspettavano i fratelli con i quattro costumi nuovi. I genitori però non erano da soli a combattere contro la banda, dopo il piano illuminante di Giovanni, a loro era venuto in mente che non ce l'avrebbero mai fatta da soli, così avevano chiamato tutti i genitori che conoscevano e dicendo loro testuali parole: "Volete salvare i vostri figli? Allora combattete!" e così avevano fatto la maggior parte dei genitori da loro chiamati. I costumi non se lo aspettavano e ora volevano sconfiggere i genitori e poi i bambini, ma non potevano pensare che i quattro bambini avessero nuovi costumi e che sarebbero andati in tutta la città a riunire una banda di bambini e costumi vivi e dalla loro parte....dietro al muro i quattro fratelli erano pronti a trasformare i loro nuovi costumi in veri costumi!! Presero la bacchetta e fecero la magia, così ebbero i primi quattro costumi della banda dei buoni: Malefica, Crudelia De Mon, Jafar e Capitan Uncino. Dopo dieci minuti avevano ottenuto una banda di circa venti costumi, ma l'altra banda ne era composta almeno da cinquanta, quindi dovevano ancora darsi molto da fare. 
Nel frattempo circa una sessantina di genitori stava intrattenendo i costumi, ma il papà dei quattro bambini non si sentiva pronto per tirare fuori la bacchetta, sapeva che starebbe stato meglio farlo quando a combattere c'erano i costumi e tutti i bambini della città. I quattro costumi precedentemente appartenuti a Margherita, Zamhira, Giovanni e Luca stavano iniziando a insospettirsi...i bambini erano rimasti dietro a quel muro troppo tempo, iniziarono a capire che stava succedendo qualcosa, qualcosa di grave per loro, se i bambini avessero avuto un piano per sconfiggerli sarebbe stata la fine, così senza farsi vedere si avvicinarono al muro sperando di trovarli ancora lì, impauriti  e senza alcuna idea. In quel preciso istante la banda di costumi buoni e dei loro padroni era arrivata dietro al muro, i quattro costumi erano vicinissimi....si affacciarono e li videro, videro una squadra potente, di almeno cento persone tra bambini e costumi e il lupo mannaro iniziò a ululare fortissimo e subito tutta la sua banda lo sentii e anche i genitori....stava iniziando la guerra fra costumi.....buoni contro cattivi combattevano per la loro sopravvivenza....c'era un solo modo per sconfiggere i cattivi ed era di convincere i loro mentori, i loro capi.....quindi dovevano catturare strega, principessa sanguinante, fantasma e lupo mannaro, ma non sarebbe stato semplice catturarli, così decisero di distrarli, mentre il padre da dietro li avrebbe ritrasformati in costumi normali. La banda non se ne accorse, quindi a quel punto i quattro bambini tornarono a casa con i loro vecchi costumi, adesso dovevano trovare un modo per convincere i quattro traditori a tornare buoni...e non era una cosa da niente.....I costumi erano intrappolati e in un primo momento non capirono dove si trovavano, poi realizzarono..... iniziarono a urlare e a divincolarsi. 
Margherita, Zamhira, Luca, Giovanni avevano solo una possibilità, ingelosire i loro vecchi costumi con i nuovi, si misero davanti a loro e iniziarono a lodare i loro costumi nuovi, i traditori iniziavano a ingelosirsi e a dispiacersi per gli errori commessi, capirono di voler bene ai loro bambini, quelli che li avevano liberati dal negozio....capirono di aver sbagliato e di dover chiede scusa. La gelosia stava diventando rabbia: 
"Basta!!" urlò la strega liberandosi con un incantesimo, si mise davanti a Margherita e spinse Malefica, dopodiché liberò i suoi colleghi che fecero la stessa cosa, ognuno abbracciò il suo bambino e gli chiese scusa, si sentivano veramente in colpa e volevano rimediare. Ora il piano era molto semplice, Principessa sanguinante, strega, fantasma e lupo mannaro avrebbero proclamato ritirata, avrebbero poi, con la bacchetta ritrasformato tutti i costumi ingannandoli e promettendo maggiore potere. Ora andava solo eseguito, si avviarono verso il campo di battaglia e urlarono alla loro banda: "Ritirata!!", quando furono nel loro nascondiglio li fecero mettere in fila, ad uno ad uno entravano dietro a un tendone dove poi ritornavano semplici costumi. La battaglia era stata vinta dai buoni, il dilemma ora, era cosa facciamo con i buoni.....si decise di far scegliere a loro, si parlarono tra loro e alla fine decisero di tornare normali, ma ad ogni Halloween sarebbero ritornati vivi.

Ringraziamenti:vado a ringraziare una persona che mi aiuta sempre a migliorarmi, mia madre 







Era il primo giorno di scuola, stavo per iniziare la seconda media, l'anno prima avevo conosciuto tanti nuovi compagni, però quest'anno siamo uno in più e io sono molto curiosa di conoscere il nuovo compagno di nome Max. Le porte si aprirono e la mia curiosità salì ancora di più, entrai in classe, i miei compagni non fecero caso a me, erano tutti raggruppati parlando entusiasti, mi feci strada per vedere di cosa parlassero e in mezzo al gruppo notai una faccia nuova. Il mio cuore iniziò a battere forte, la faccia nuova era quella di un ragazzo bellissimo, fu amore a prima vista, non sembrava reale e infatti non lo era...Ma procediamo con calma, le mie guance iniziarono ad arrossarsi, mi sedetti al primo banco che trovai in modo che non mi vedesse e lui si venne a sedere  proprio vicino a me, io velocemente mi aggiustai i capelli e le pieghe dei vestiti, le mie compagne iniziarono a invidiarmi, ma io rimasi paralizzata per tutta la lezione, avevo paura che non mi considerasse alla sua altezza. La professoressa di chimica  ci mise a coppie per svolgere un compito che andava finito a casa, non sapevo cosa dire. Però non feci in tempo ad aprir bocca che lui mi chiese di andare a casa sua e io balbettando risposi che per me andava bene. Il giorno seguente mi recai a casa sua e quando suonai il campanello, lui, come se fosse stato davanti alla porta tutto il tempo, aprì immediatamente. Prima di iniziare il lavoro di chimica mi fece fare il tour della casa, quando arrivammo davanti a una porta chiusa, lui mi disse che in quella stanza non sarei dovuta entrare per nulla al mondo. 
Verso le cinque finimmo il lavoro e ci dirigemmo in bagno per lavarci le mani, ma lui per qualche strano motivo non volle lavarsele. Questa cosa mi insospettì, anche perché non mi sembrava affatto un ragazzo che non cura l'igiene, sopratutto perché mi appariva ordinato e perfetto. Dopo qualche settimana eravamo ottimi amici così lo invitai a casa mia a bere una cioccolata calda e scambiare quattro chiacchiere, ma lui non la volle bere. Quella settimana con la professoressa  di tecnologia studiammo i robot e lui sembrava sapere già tutto, io non avevo capito alcune cose sull'argomento, allora mi volle invitare a casa sua per aiutarmi, ero molto sospettosa su di lui ma non riuscivo mai a dirgli di no.Verso la fine dell' anno ci fidanzammo ed ero al settimo al cielo, durante l' estate mi mancava, così lo invitai a casa mia per un tuffo in piscina, ma nonostante le mie suppliche, non volle entrare in acqua. Mio fratello maggiore pensando che fosse un fifone lo spinse in acqua, non galleggiò e... affondò, subito pensai che stesse morendo e volevo buttarmi in piscina per salvarlo, poi notai che la pelle si scioglieva e si iniziarono a vedere fili elettrici e motori strani! Mi buttai in piscina, lo amavo comunque e volevo salvarlo, andai sott'acqua per prenderlo e portarlo in superficie, ma toccandolo presi la scossa. Volevo salvarlo a tutti i costi quindi chiamai i suoi genitori, che a questo punto chiamerei creatori, comunque arrivarono, lo tirarono fuori dalla piscina con strumenti appositi  e lo aggiustarono. Anche se avevo scoperto la verità non smisi mai di amarlo e da adulti creammo un bambino con l'aiuto dei suoi genitori, nessuno sapeva di questo amore e i pochi che lo sapevamo come per esempio la mia famiglia credevano che fossi pazza. Ma non mi importava, anzi qualche anno dopo prendemmo un cane per il nostro bambino e lo chiamammo: Robot puppy.


RINGRAZIAMENTI:ringrazio la mia amica Giulia con cui ho scritto questa storia l'anno scorso, l' ho un po' modificata ma ho mantenuto la trama. Ringrazio anche la mia professoressa di italiano per portarci a scrivere storie e darci questi titoli così strani.
Ciao a tutti!
Volevo scusarmi per essere stata poco attiva in questi anni, ma sono tornata! Sono cresciuta e ho migliorato il mio lessico e il mio  modo di scrivere. Presto uscirò con una storia di Halloween:la prosecuzione di i costumi di Halloween prendono vita. Poi a Natale uscirò con la prosecuzione di Babbo Natale è in ritardo. Infine uscirò con altre due storie. Presto andrò a fare un corso di scrittura e cercherò di pubblicare le storie più belle che scriverò lì. Poi vorrei aggiungere che probabilmente insieme alla mia classe scriveremo un blog sulle nostre giornate, quindi se sarà così vi chiedo di andare a seguire me e la mia classe.
                                                              Vi chiedo ancora scusa,ciao!